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ILLUMINISMO

 l significato è nella parola stessa con cui si identifica il secolo dei lumi in Letteratura, Filosofia e nelle arti in generale. Contro l'oscurantismo precedente e l'ignoranza del popolo, L'Illuminismo vuole aprire la mente, "liberare l'uomo dalle tenebre dell'ignoranza". Gli intellettuali francesi in questo secolo partoriscono idee che influenzeranno il pensiero di tutti gli altri intellettuali europei, con ripercussioni che non si limitano solamente alle opere letterarie: l’ideologia degli illuministi riesce infatti a stimolare anche un cambiamento politico secondo quello che si usa chiamare “dispotismo illuminato”. L’opera che funge da compendio e quasi da manifesto, secondo alcuni studiosi, dell’Illuminismo è l’Enciclopedia. Le idee dell’illuminismo si ripercuotono prima di tutto sul modo di concepire l’arte e la letteratura le quali devono rispondere e adattarsi alle seguenti e nuove regole:          Tutte le forme d’arte devono essere ricondotte a p

Arrival film

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  Il film racconta di  Louise Banks , linguista di fama internazionale che viene convocata con urgenza dopo l’arrivo di dodici misteriose navi extraterrestri, chiamate ‘gusci’. Per via della sua grande esperienza, il governo vuole che la donna si unisca ad una squadra in Montana, sito dell’atterraggio di uno dei gusci. Qui, la donna fa la conoscenza del fisico  Ian Donnelly  e del colonnello  Weber , apprendendo che lo scopo della missione è quello di stabilire una comunicazione con gli alieni, al fine di comprendere il motivo del loro arrivo sul pianeta. Nonostante gli iniziali timori, gli ‘eptapodi’ si mostrano gentili con Ian e Louise, tanto che gli scienziati decidono di soprannominarli ‘Tom e Jerry’. Il loro linguaggio, tuttavia, è estremamente complesso e Louise fatica a stabilire una comunicazione. Analizzando i dati raccolti, la linguista ipotizza che gli alieni comunichino grazie al gas contenuto nei loro tentacoli, formando frasi palindrome iscritte in simboli circolari. Nel

KANT

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  Kant scrisse la Critica della ragion pura dopo oltre trentacinque anni di studio, al termine di una lunga elaborazione, ma stese l’opera di getto, in pochi mesi, a dispetto della grandissima mole da cui è costituita.       In quest’opera il filosofo si è posto l’arduo compito di analizzare criticamente i fondamenti del sapere, che a quel tempo erano esemplificabili nella scienza e nella metafisica.  Mentre per la scienza (matematica e fisica) i risultati conseguiti non facevano porre dubbi sulla loro validità (Kant non a caso era “figlio” di Galileo e Newton), la metafisica appariva come un sapere incerto, vittima di continue contese tra pensatori e mai ancorata a dei presupposti stabili. Infatti, per Kant: «Poiché queste scienze (la matematica e la fisica) sono effettivamente date, conviene di certo domandarsi come siano possibili; infatti che esse siano possibili è dimostrato dalla loro realtà. Quanto alla metafisica, il suo cattivo andamento… fa dubitare chiunque, a ragione, della

HUME

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  Hume era fermamente convinto che la maggior parte delle filosofie sino ad allora esposte e conosciute, fossero profondamente fragili e illegittime. Bisognava, a suo parere, fondare un nuovo “pensiero” che avesse finalmente per oggetto la natura umana, non più analizzata in modo grossolano e astratto, ma su base sperimentale. Ciò a cui Hume aspirava era diventare, nel campo della “scienza” della natura umana, ciò che era stato Newton per la fisica.   Secondo Hume, basandosi sull’osservazione e sul metodo scientifico si sarebbe finalmente potuto accedere alla reale comprensione dell’uomo in tutti i suoi aspetti (conoscitivi, morali, politici ecc): un’operazione fondamentale e urgente in quanto tutte le altre scienze “dipendono in qualche modo dalla natura dell'uomo”.    Questa “nuova scena del pensiero” richiedeva, dunque, una totale abiura di qualsiasi approccio metafisico, per abbracciare invece una visione genuinamente e radicalmente empiristica. In prosecuzione con il filone em

LOCKE

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 La difesa dell’empirismo La figura di Locke, con la sua difesa dell’empirismo, rappresenta l’altra grande alternativa dei pensiero seicentesco: da una parte il razionalismo di Descartes (Cartesio, per chi non l’avesse capito, che intendeva la ragione come una tecnica che procede in modo autonomo e geometricamente, cioè utilizzando solo le idee chiare e distinte in un ordine rigoroso), e dall’altra, appunto, la filosofia di Locke e dei pensatori a lui successivi quali Hume e Berkeley. Eppure l’empirismo non voleva negare l’importanza della ragione. Esso sostiene invece che la ragione ha dei poteri, i quali sono però limitati dall’esperienza, intesa, quest’ultima, come la fonte e l’origine del processo conoscitivo, ed anche come il criterio di verità o lo strumento di certificazione delle tesi proposte dall’intelletto, che risultano valide solo se suscettibili di un controllo empirico. Saggio sull’intelletto umano Il capolavoro di Locke, il Saggio sull’intelletto umano (1690), è un esam

LEIBNIZ

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Leibniz, filosofia Per il filosofo Leibniz l’ordine del mondo esiste, tuttavia esso non è necessario: è libero ed organizzato spontaneamente. La filosofia di Leibniz è dunque finalizzata a dimostrare questo concetto. Leibniz sostiene che nulla accade che sia assolutamente irregolare: se si tracciano dei punti a caso, esiste una linea costante che vi passa nell’ordine in cui la mano li ha tracciati. In una linea retta o circolare è per esempio possibile trovare l’equazione comune a tutti i loro punti, in virtù della quale tutti i mutamenti stessi della linea sono spiegati. Allo stesso modo è il mondo: in qualunque modo esso sia stato fatto da Dio, risulta sempre ordinato. Per Spinoza, dunque, nel mondo c’è un solo ordine, che è Dio stesso. Per Leibniz, invece, il mondo è frutto di una scelta di Dio che, tra i vari ordini con cui poteva crearlo, ha scelto il migliore. Questa conciliazione tra finalismo e meccanicismo è la stessa che Leibniz auspica anche in campo politico e religioso. Ve

Hobbes

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  La filosofia di Hobbes rappresentò l’alternativa del XVII secolo alla filosofia di Cartesio, non solo perché la filosofia di Cartesio era legata alla metafisica, mentre quella di Hobbes era legata a presupposti materialistici, ma anche perché i due filosofi scorgeranno nella ragione tecniche molto diverse. Le sue opere più importanti furono il “Leviatano”, pubblicato nel 1651, e la trilogia “De Cive”, “De Corpore” e “De Homine”, dove espose il suo sistema in maniera completa.  Hobbes afferma l’esistenza di due “postulati certissimi della natura umana”, dai quali discende l’intera scienza politica: 1. la bramosia naturale: ogni uomo vuole tutto per se ciò che è comune a tutti; 2. la ragione naturale: ogni uomo cerca di evitare una morte violenta come il più grande dei mali naturali. Esistono delle leggi su cui si basa questa tecnica di autoconservazione: 1. cercare di mantenere la pace e quando ciò non è possibile, cercare di usare i vantaggi della guerra; 2. non fare agli altri ciò c