ILLUMINISMO

 l significato è nella parola stessa con cui si identifica il secolo dei lumi in Letteratura, Filosofia e nelle arti in generale. Contro l'oscurantismo precedente e l'ignoranza del popolo, L'Illuminismo vuole aprire la mente, "liberare l'uomo dalle tenebre dell'ignoranza". Gli intellettuali francesi in questo secolo partoriscono idee che influenzeranno il pensiero di tutti gli altri intellettuali europei, con ripercussioni che non si limitano solamente alle opere letterarie: l’ideologia degli illuministi riesce infatti a stimolare anche un cambiamento politico secondo quello che si usa chiamare “dispotismo illuminato”. L’opera che funge da compendio e quasi da manifesto, secondo alcuni studiosi, dell’Illuminismo è l’Enciclopedia. Le idee dell’illuminismo si ripercuotono prima di tutto sul modo di concepire l’arte e la letteratura le quali devono rispondere e adattarsi alle seguenti e nuove regole:         

Tutte le forme d’arte devono essere ricondotte a principi razionali e validi, si rifiuta l’eccesso del barocco e torna in voga il gusto per il linguaggio classico che sfocia, a fine secolo, nel neoclassicismo.

In Italia è particolarmente forte il bisogno di classicismo, essendo il luogo che più degli altri sente la presenza dell’antichità romana, e a Roma viene fondata l’Accademia dell’Arcadia dove i poeti, fingendo di essere pastori provenienti da questa regione dell’antica Grecia, si dilettano a scrivere e ragionare sui temi, la poesia e l’estetica classiche, e di particolare rilevanza sono i componimenti a sfondo amoroso.

L’arte deve dire il vero con la massima chiarezza.

L’arte deve essere educativa, deve diffondere i risultati del pensiero filosofico, scientifico e politico per istruire la società e migliorarla.

Gli intellettuali sono pienamente coscienti del loro ruolo nella società, si incontrano nei caffè, nel salotti letterari gestiti dalle nobildonne dell’alta società, per discutere delle loro idee rivoluzionarie.

In base a questi precetti si sviluppa in particolare il giornalismo, che oltre a diffondere notizie sul mondo circostante si impegna anche a criticare i fatti reali che racconta; viene poi rifondato il teatro attraverso i nuovi spettacoli messi in scena da Carlo Goldoni, il veneziano che intende fondare le sue opere sul “libro del mondo”, mettendo in scena cioè tutto quello che di più vero e autentico può osservare nella società veneziana.



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