Hobbes

 



La filosofia di Hobbes rappresentò l’alternativa del XVII secolo alla filosofia di Cartesio, non solo perché la filosofia di Cartesio era legata alla metafisica, mentre quella di Hobbes era legata a presupposti materialistici, ma anche perché i due filosofi scorgeranno nella ragione tecniche molto diverse.

Le sue opere più importanti furono il “Leviatano”, pubblicato nel 1651, e la trilogia “De Cive”, “De Corpore” e “De Homine”, dove espose il suo sistema in maniera completa. 

Hobbes afferma l’esistenza di due “postulati certissimi della natura umana”, dai quali discende l’intera scienza politica:

1. la bramosia naturale: ogni uomo vuole tutto per se ciò che è comune a tutti;

2. la ragione naturale: ogni uomo cerca di evitare una morte violenta come il più grande dei mali naturali.


Esistono delle leggi su cui si basa questa tecnica di autoconservazione:

1. cercare di mantenere la pace e quando ciò non è possibile, cercare di usare i vantaggi della guerra;

2. non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te;

3. bisogna stare sempre ai patti e osservare sempre la parola data.


La filosofia di Hobbes ha come unico scopo quello di porre i fondamenti per una società pacifica e ordinata; lui pensava che questo fosse possibile solo grazie ad un potere assoluto dello stato.

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